Germogli di grano Timilìa fatti in casa
dicembre 10th, 2016 by ensabry

Pronti i germogli di grano Timilìa. I semi sono di una varietà antica di grano duro che ho acquistato da La Casa delle Acque di Paternò (CT)
Sono stati una piacevole rivelazione: buonissimi e con un gusto che ricorda la liquirizia!
Con solo due cucchiai colmi di grano duro Timilìa è venuta una bella matassa.

Per prepararli basta metterli nel sacchetto germogliatore (il mio l’ho acquistato sul sito “Il Giardino Dei Libri”) e bagnarli due volte al giorno. Dopo 3/ 4 giorni si possono trasferire in frigorifero e consumare crudi aggiunti alle insalate o anche mangiati da soli.

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Soia verde in Cottura Angelica   Aggiungere acqua leggermente salata
novembre 7th, 2016 by ensabry

Oggi ho preparato i legumi, per la precisione soia verde, con la Cottura Angelica. La preparazione è semplicissima e la praticità totale.

Ingredienti:

  • fagioli di soia verdi (o altro legume o mix di legumi)
  • acqua
  • sale

Attrezzatura:

  • barattoli di vetro per conserve con i relativi coperchi
  • pentola grande per sterilizzare
  • pezzuole di stoffa

Procedimento:

Dopo l’ammollo di 8/10 ore, si mettono i legumi nei barattoli riempiendoli per poco più della metà, si versa dell’acqua leggermente salata, si chiudono i barattoli e si cuoce direttamente come per sterilizzare (avvolti in teli di stoffa per proteggerli), per il tempo di cottura dei legumi, più circa un terzo.

Al termine, si lascia raffreddare in pentola, poi si estraggono i barattoli e si controlla che si sia formato il vuoto: il coperchio deve fare click clack. Asciugare i barattoli e metter via per quando servono.

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Pasta di peperoncini fermentata.
ottobre 31st, 2016 by ensabry

Pronto! L’ho assaggiato ed è una bomba! Letteralmente una bomba la mia Pasta di peperoncini fermentata.
Peperoncini habanero o scotch bonnet, non ho la certezza della varietà ma siamo per entrambe tra i 100.000 e i 350.000 gradi di piccantezza della scala Scoville. Per dare un termine di paragone, il cayenna è tra i 30.000 e i 50.000.
Ingredienti:

300 g circa di Scotch Bonnet o Habanero red belli piccanti.
10 g di sale
un cucchiaio della salamoia del kimchi
un paio di spicchi d’aglio.

Procedimento:
Li ho semplicemente frullati nel Vitamix con il sale, la salamoia del kimchi e un paio di spicchi d’aglio.

Versare il composto in un barattolo ben lavato. Ho fatto l’ultimo risciacquo del barattolo con la salamoia del kimchi in modo da fare da starter e avere una prevalenza di “batteri buoni”.

Aspettare… dopo 4 o 5 giorni verificare che non fermenti male o che sia andato a male. Farà delle bollicine ma l’odore deve essere gradevole, eventualmente “acetoso” e non di andato a male. Lasciatelo li un mesetto poi riponetelo in frigo, ma si può anche conservare a temperatura ambiente.

Utilizzare pochissimo per volta, la punta di un coltello!

Note:
la salamoia del kimchi o dei cetriolini o di altro già fermentato non è indispensabile, ma aiuta molto ad evitare errori di fermentazione e ad usare meno sale.

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gnocchi-di-grano-duro-timilia
ottobre 18th, 2016 by ensabry

Alle volte ci vuole, è terapeutico, consente di non pensare e rilassarsi facendo della sana fatica, ma con una ricompensa finale.

Sono partita dal grano duro, acquistato direttamente dal produttore siciliano: La Casa Delle Acque, varietà Timilia (o Tumminia), un grano antico.

Ho mondato i chicchi ancora vestiti, ho macinato 120 g di grano (con il bicchiere del secco del Vitamix, concedetemi un po’ di modernità), ho impastato con 55 ml di acqua tiepida non clorata per una decina di minuti, ho lasciato riposare l’impasto per 30 minuti, ho poi diviso l’impasto in 4 e formato dei “salsicciotti” di pasta di circa un centimetro di diametro.

Ho tagliato dei pezzetti da un centimetro circa ciascuno e li ho “strascinati” sul rigagnocchi.

In teoria la dose per due persone, in pratica per uno abbondante.

Cotti per circa 13/15 minuti e ripassati in padella con un sughetto di pomodoro alle olive.

Ecco Gli gnocchi!

Ora sto meglio :-) Grazie, vi voglio bene.

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Salsa di Cetriolini alla senape
ottobre 8th, 2016 by ensabry

Oggi ho trasferito i cetriolini in salamoia del primo vaso, ormai a fine fermentazione, nei barattoli più piccoli, per poterli conservare in frigorifero.

Purtroppo alcuni cetriolini erano un pochino molli, per via del fatto che, probabilmente erano troppo maturi. Ottimi, ma la consistenza non era di certo invitante! Con questi ultimi, ho preparato una salsa alla senape.

Salsa di Cetriolini alla senape – Ingredienti e procedimento:
Aggiungere ai cetriolini un paio di cucchiai della loro salamoia, le spezie usate in fermentazione, uno scalogno o più, un cucchiaio di malto d’orzo e un cucchiaio o più di semi di senape bianchi e neri. Frullare il tutto per bene e ricavare una salsina cremosa. Versare il composto in un barattolo di vetro sterilizzato e chiudere il coperchio senza stringere in modo che l’anidride carbonica prodotta in fermentazione possa uscire con poca pressione.

Lasciar “maturare” questa salsa per un paio di settimane, perché lo scalogno e la senape devono fermentare anch’essi.

trasferire in frigo anche se si conserva tranquillamente anche a temperatura ambiente.

Versione speziata per il secondo vaso di cetriolini

Aggiornamento del 01.11.2016
Il precedente esperimento di salsa di cetriolini ai semi di senape è riuscito molto bene quindi anche questa volta, con i cetriolini di scarto, perché poco appetitosi per via della consistenza ma comunque buoni, ho realizzato una salsa che ho fatto un po’ più piccante e un pochino più saporita rispetto a quella della scorsa volta. Eccovi la ricetta.

  • Ingredienti per la salsa:
    una decina di cetriolini fermentati in salamoia e non pastorizzati
  • 5 scalogniun
  • bel pezzettone di zenzero
  • quattro spicchi d’aglio
  • un cucchiaio di semi di senape bianca
  • un cucchiaio di semi di senape nera
  • un cucchiaio di semi di papaya essiccati (ingrediente facoltativo, non è venduto nei negozi ma dovete produrlo in casa essiccando i semi di un frutto di papaya)
  • mezzo cucchiaino di sale integrale (c’è già il sale dei cetriolini)
  • mezzo cucchiaino di gulamerah (facoltativo)
  • un goccio della salamoia dei cetriolini per risciacquare il barattolo.

Procedimento:
lavare molto bene e sterilizzare il barattolo dove avverrà la fermentazione; quando il barattolo è freddo, versare un goccino di salamoia dei cetriolini e risciacquare l’interno (il barattolo dovrà essere abbastanza capiente da contenere la salsa fino a circa metà). Scolare bene. Prendere tutti gli ingredienti della salsa e frullarli con un frullatore potente (es. Vitamix), facendo attenzione che il preparato non superi i 40 gradi (ho controllato con un termometro da cucina e avevo raggiunto i 32 gradi). Versare la salsa nel barattolo di fermentazione già preparato e chiudere il coperchio in maniera non ermetica. Lasciar fermentare da 15 gg a un mese, in base alla temperatura ambientale.

Questa volta non ho messo la carta forno e il pestello a fine fermentazione butterò via tutta la parte superficiale.

Nota:
perfetta da abbinare al pesce azzurro pescato o alle polpettine vegetali.

Trasferire in frigo per fermare la fermentazione e conservare, anche se si conserva tranquillamente a temperatura ambiente.

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La pizza 5 minuti, secondo tentativo
ottobre 1st, 2016 by ensabry

Da quando ho scoperto questa ricetta di www.vivalafocaccia.com, la volevo provare con farina integrale e lievito madre. Oggi ho preparato l’impasto. Nei prossimi giorni proverò il pane e la pizza… Si tratta di un impasto iperidratato che non occorre impastare ne a mano ne a macchina e che “matura” in frigorifero. In questo modo si ha a disposizione l’impasto pronto fino ad una settimana, da far lievitare per poco tempo a temperatura ambiente e infornare. A parte le attese, ci vogliono veramente solo 5 minuti…

Pizza/pane 5 minuti:
Ingredienti del mio impasto:
900 farina integrale
650 acqua a 35°
20 sale integrale
1 bustina di lievito madre di farro integrale essiccato da 15 g. (la ricetta originale prevede 20 g. di lievito di birra fresco o 8 g. di quello essiccato)

Procedimento:
Versare l’acqua in una capiente ciotola, poi metà della farina e il lievito madre (o il lievito di birra) nell’acqua e mescolare, poi aggiungere il sale e l’altra metà della farina e mescolare bene fino ad amalgamare bene il tutto senza grumi. Coprire con la pellicola alimentare la ciotola e lasciar lievitare a temperatura ambiente (ho lasciato per 4 ore) poi riporre in frigorifero e dimenticare per almeno un giorno…. attendiamo

Il video della ricetta originale la trovate a questo link
La ricetta originale la trovate a questo link

La pizza di ieri sera 04 ottobre. Niente ricetta… in pratica si staccano dei pezzi, si appallottolano con delicatezza, si fanno lievitare, si stendono e si preparano le pizze con i condimenti e la Mozzarisella o Strachicco. Comunque devo riprovare. Il sapore era molto buono, ma la consistenza un disastro. Devo aver atteso troppo poco che quel poveretto del lievito madre lavorasse. La lievitazione ha i suoi tempi e se non li rispetti viene dura!

Ecco il nuovo tentativo di pizza del 6 ottobre. Non so se è il mio forno oppure ho sbagliato qualcosa nella lievitazione: buona, ma la pasta è rimasta un po’ dura sul bordo. Comunque è riuscita meglio dell’altra volta. Ma ci riproverò….

 

 

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morbido-autunno-alluva-fragola-cheesecake-crudista-vegan-la-fetta-pronta-per-essere-servita
settembre 18th, 2016 by ensabry

La super torta crudista senza zucchero all’uva fragola è una delle mie torte preferite, laboriosa, ma ne vale la pena!
La prima volta l’ho fatta due anni fa, adattando una ricetta dello Chef Rino trovata su Veganblog.
Allora la pubblicai, sempre su Veganblog, chiamandola “Morbido autunno all’uva fragola” e riscosse un discreto successo.
Si può fare solo in questo periodo, dato che l’uva fragola si trova solo ora, cioè a cavallo tra settembre e ottobre.

Ecco la ricetta della Cheesecake all’uva fragola per una tortiera da 26 cm di diametro:

Ingredienti per la base:

  • 200 g di mandorle sgusciate
  • 5 datteri medjoul al naturale denocciolati, oppure, 85 g di uvetta sultanina
  • 1 pizzico di sale integrale

Ingredienti per la crema:

  • 400 g di anacardi crudi
  • 8 datteri medjoul al naturale denocciolati (150 g circa)
  • 450 g di succo di uva fragola (estratto da circa 700 g di grappoli interi)
  • 150 g di olio di cocco

Per la “glassa”:

  • 100 ml di succo di uva fragola
  • 1 cucchiaio di malto d’orzo o di riso (facoltativo. Attenzione che sia malto e non sciroppo!)
  • 2 cucchiaini colmi di farina di semi di carrube

Procedimento:
Il giorno prima mettete a bagno gli anacardi. Gli ingredienti eventualmente conservati in frigo vanno tolti per tempo in modo che siano a temperatura ambiente, diciamo almeno 2 ore prima di cominciare. Preparate la tortiera (meglio se di quelle “a cerniera”) foderando il fondo e le pareti con la carta forno. Mettete nel mixer le mandorle, i datteri (o le uvette) e il pizzico di sale e azionate fino a quando non si saranno ben amalgamati. Versate l’impasto della base sul fondo della tortiera e stendetela uniformemente premendo leggermente con il retro di un cucchiaio inumidito (la mia misura 26 cm e mi è venuto uno strato di circa 1 mm di spessore), mettete la base in frigorifero o in freezer.
Frullate ora tutti gli altri ingredienti fino ad ottenere una crema liscia e senza grumi o “pezzettini”. Se non avete un frullatore superpotente Vitamix, è meglio usare quello a immersione, in ogni caso è più agevole procedere con metà crema per volta. Versate ora la crema sulla base e mettete in freezer per almeno mezz’ora.
Preparare la glassa versando a pioggia la farina di semi di carrube sul succo d’uva e mescolando rapidamente per non formare grumi. In questa operazione bisogna essere rapidievitando però di buttare la farina troppo in fretta. Versare il composto rapidamente sulla superficie della torta e livellare. Rimettere in freezer per almeno 4 ore, oppure in frigo per almeno 8. Prima di consumarla va tolta dal freezer 1 ora prima – o semplicemente lasciata in frigorifero.

Note:
Per questa torta e a queste dosi, le attrezzature fanno la differenza anche se con moooooolta pazienza si può ottenere un ottimo risultato.

Il succo di uva lo ottengo con l’estrattore di succhi, se non lo avete, va bene anche la centrifuga, se manca anche quella, bisogna frullare circa 700 g di uva e poi passarla al setaccio con infinita pazienza.

Gli ingredienti devono essere tiepidini per amalgamarsi bene, non fate come me, la prima volta ho fatto un disastro col frullatore poco potente e gli ingredienti freddi di frigo… ho poi rimediato mettendo il composto in una brocca metà per volta e rifrullando a bagnomaria col frullatore a immersione. Per far la torta ci ho messo il triplo del tempo. Nelle produzioni successive avevo a disposizione il frullatore della Vitamix e non c’è storia. Ottimi risultati anche con il “Duronic 1200” che ho acquistato su Amazon a circa un quinto del costo dell’altro.

Attenzione che la temperatura di fusione dell’olio di cocco è di 19 gradi, va consumata fredda e se fa caldo, rimessa subito in frigorifero per non farla sciogliere se non l’avete servita tutta.

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Produzione 2016 di noccioli di ciliegie.
settembre 3rd, 2016 by ensabry

I noccioli di ciliegie hanno la capacità di trattenere il calore molto a lungo; con questa quantità, data dai noccioli delle ciliegie consumate in famiglia la scorsa stagione, riesco a riempire un sacchetto di tela di quelli del riso da un chilo. Lo utilizzo poi in inverno come termoforo, è sufficiente metterlo nel microonde per 3 minuti per riscaldarlo e per avere calore costante per più di un’ora.

Tutti gli anni raccolgo i noccioli dopo aver mangiato le ciliegie e li metto in una bottiglia di plastica con dell’acqua. La fermentazione alcolica dei residui zuccherini, farà il lavoro difficile di separare il residuo di polpa dal nocciolo evitando muffe e odori sgradevoli.

Devono rimanere in bottiglia da quando inizia la stagione a quando, agitando la bottiglia, si vedono i noccioli senza polpa attaccata. L’acqua non va cambiata e deve ricoprire appena il contenuto. Si rabbocca un poco se occorre. La bottiglia va aperta con cautela, perché il contenuto in fermentazione è frizzante, e richiusa tutte le volte che si aggiungono dei noccioli e ogni tanto per far uscire il gas (Co2) che si forma, abbassando la pressione finché fermenta.

A settembre è sufficiente risciacquarli e lavarli con un po’ di sapone profumato. Vanno poi asciugati molto bene. Lo faccio direttamente nel microonde, con l’essiccatore o lasciandoli ben distesi su un canovaccio. Infine li insacchetto e cucio il bordo del sacchettino di tessuto, creando dei cuscini termici (se si aggiunge della lavanda saranno anche profumati per un po’).

Produzione 2016 di noccioli di ciliegie, con queste ci viene un bel sacchettino termico. Nella seconda foto ci sono due cuscini degli anni passati.

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Conserva di cetriolini in salamoia. - Esperimento riuscito!
luglio 23rd, 2016 by ensabry

Li ho trovati al mercato, quelli piccolini, praticamente introvabili per noi poveri cittadini. Non potevo non comprarli! Ho trattato sul prezzo e ho ricevuto ben 30 centesimi di sconto! :-) Con sto prezzaccio e l’entusiasmo del principiante mi sono gettata nell’impresa: Conserva di cetriolini in salamoia. La ricetta è tratta dal libro “Alimenti fermentati per la nostra salute” Fonte naturale di probiotici, vitamine e minerali Guida pratica alla lattofermentazione di 64 verdure dalle elevate proprietà nutrizionali Con 120 ricette creative di Christopher Shockey & Kirsten K. Shockey. Ho comunque fatto qualche modifica, come sempre….

Ingredienti:

  • circa un chilo di cetriolini della varietà piccola da conserva,
  • un litro di acqua oligominerale non clorata,
  • 40 g di sale integrale,
  • due o tre spicchi d’aglio,
  • semi di cumino, finocchio, coriandolo, senape nera e gialla,
  • qualche rametto di aneto fresco.

Procedimento:

lavare accuratamente i cetriolini e privarli del picciolo e della puntina dall’altro lato. Disporli in un vaso di vetro abbastanza capiente inserendo le spezie e l’aglio tra i cetriolini. Preparare la soluzione di acqua e sale e versarla nel vaso sui cetriolini. Sistemare un peso sul tutto in modo che il tutto rimanga sotto la salamoia. Attendere….
Ci vorranno circa 10 gg.

Come da ricetta, il secondo giorno la salamoia dei ‪‎cetriolini‬ intorbidisce.

Terzo giorno in salamoia. L’acqua è ancor più lattiginosa per l’azione dell’acido lattico. Il profumo è perfetto, nessun sentore sgradevole. Da domani, in teoria si possono già assaggiare, ma li preferisco più acidi, quindi attendo.

Al Sesto giorno erano Perfetti! Buonissimi, nessun paragone con quelli acquistati.

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Conserva di orzo in cottura angelica. - Risultato finale
giugno 26th, 2016 by ensabry

La tecnica della Cottura Angelica consente di preparare in casa in modo pratico e “veloce” le proprie conserve, scegliendo gli ingredienti preferiti: legumi o cereali, magari di varietà rare reperibili solo essiccati, oppure dei bei misti per ottenere, con l’aggiunta di verdure, delle zuppe da consumare pronte in pochi minuti.

In questo caso preparo l’orzo per averlo in conserva pronto da consumare.

Ingredienti:

  • orzo
  • acqua
  • sale

Procedimento:
Si mette a bagno l’orzo decorticato per una giornata, cambiando l’acqua di ammollo almeno un paio di volte. Poi si scola e si trasferisce nei barattoli (Io li ho riempiti troppo, non bisogna superare la metà), si aggiunge acqua e sale (ho messo 9 g di sale per litro ma si può mettere anche meno sale o non metterlo del tutto) poi si chiudono i barattoli e si procede con la cottura/sterilizzazione facendoli bollire a bagnomaria per il tempo di cottura indicato sulla confezione più 30 minuti.

Si lasciano i barattoli nell’acqua fino a quando si sarà raffreddata completamente. Controllare poi che si sia formato il vuoto dentro e che il tappo non faccia click clac.

Scolare i barattoli e riporli in dispensa. Si possono poi utilizzare per qualsiasi preparazione che preveda orzo cotto.

Nota:

Per altre altre preparazioni si può cercare nel web la vasocottura.

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